Le 5 tecniche vincenti per migliorare la concentrazione e sentirsi più produttivi

Le 5 tecniche vincenti per migliorare la concentrazione e sentirsi più produttivi

Quando le cose da fare sono tante è normale sentirsi stanchi, lenti e sovraccaricati. Abbiamo testato 5 tecniche perfette per migliorare i tuoi livelli di concentrazione e produttività da sfruttare a lavoro, e non solo.

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Problemi di concentrazione? No panic!

A tutti capitano quelle giornate in cui proprio non si riesce a trovare la giusta concentrazione per studiare, lavorare o semplicemente per affrontare con un minimo di sprint compiti e commissioni varie.

Il nostro cervello riceve ogni giorno tantissimi stimoli, ma non sempre riesce a gestire tutte le informazioni ricevute trasformandole in modo produttivo e focalizzato. Diverse ricerche hanno anche dimostrato che mentre facciamo una cosa, la piena concentrazione non supera mai i 40 secondi. Dopo questo tempo, la nostra mente cerca in giro nuovi stimoli perché il cervello ama distrarsi, attratto dalle novità. Quante volte, anche senza aver ricevuto una notifica, ci ritroviamo a prendere il telefono in mano per dare una controllatina? È colpa del nostro cervello che si annoia!

La soluzione c’è, ecco perché abbiamo selezionato alcuni esercizi da provare subito per rendervi operativi ed efficienti anche quando sentite di avere l’intelligenza di un koala.

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5 tecniche per migliorare i livelli di concentrazione e produttività

Secondo gli scienziati ci sono diversi sistemi che funzionano come allenamento quotidiano, noi abbiamo selezionato i migliori cinque. Iniziamo cercando di affrontare il più grande ostacolo alla nostra produttività: lo smartphone.

1. Elimina le distrazioni: metti in pausa social, e-mail e notifiche varie  

La prima cosa da fare quando vuoi concentrarti è allontanare il tuo telefono e togliere tutte le notifiche sonore. Se proprio hai bisogno di avere lo smartphone a portata di mano, togli però le notifiche inutili sull’home screen, così da non avere la curiosità di buttarci un occhio ogni 40 secondi. La tecnica più estrema infine è quella di mettere lo smartphone in modalità aereo finché non hai portato a termine i tasks che hai in agenda. Niente scuse!

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2. Memorizza le informazioni con la tecnica Feynman

Richard Feynman è diventato famoso per aver condotto un programma della BBC chiamato “The Character of Physical Law”, registrato durante le sue lectures alla Cornell University. In quel periodo venne soprannominato “The Great Explainer” perché sapeva spiegare concetti di Fisica molto complessi in maniera semplice e comprensibile anche a chi non ne sapeva niente di particelle elementari e meccanica quantistica.

Grazie alla sua capacità di semplificare è nata la “Tecnica di Feynman”, che possiamo riassumere così: “Se non lo sai spiegare a un bambino delle elementari, non sai di cosa stai parlando”.

Prima di un esame o di uno speech importante, segui questi passaggi fondamentali della tecnica di Feynman:

  • Scrivi su un foglio il titolo dell’argomento che devi esporre e segnati con un elenco puntato le parti più importanti del tuo discorso;
  • Adesso “rapisci” per qualche minuto un amico che non sa niente di quell’argomento e cerca di spiegarglielo, come se parlassi con un bambino di 10 anni. Evita di usare gergo tecnico, semplifica il linguaggio e fai metafore semplici;
  • Mentre parli, vedi che la persona di fronte a te sta assumendo un’espressione a forma di punto interrogativo? Male, vuol dire che hai dei buchi di preparazione o non hai semplificato abbastanza. Ritorna subito a studiare in modo più approfondito e chiarisci i tuoi dubbi;
  • Ora che hai semplificato (veramente?) il tuo discorso, riprova ancora a spiegarlo a qualcuno. Vedrai che adesso andrà meglio e capirà tutto!

Ripeti questi passaggi finché non semplifichi tutte le parti più difficili con metafore e analogie semplici. La tecnica di Feynman è utile sia per approfondire qualcosa che già conosci, ma anche per studiare un argomento nuovo. Fare lo sforzo di “tradurre” un contenuto mentale, ci obbliga in qualche modo a rielaborare il nostro pensiero. E ricordati sempre che se non lo sai spiegare a un bambino, vuol dire che non lo sai.

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Richard Feynman durante una lezione alla Cornell University

3. Scrivi i tuoi obiettivi e pianifica tutte le attività

Per riuscire ad affrontare in modo produttivo tutte le cose che devi portare a termine è importante “visualizzarle”. Per farlo, non c’è niente di meglio che mettere tutto nero su bianco: a penna, sul tuo smartphone o sul pc, come preferisci insomma, basta che lo scrivi.

L’ostacolo più grande è iniziare a pianificare le tue attività: fermati, fai mente locale e prepara la tua personale lista delle cose da fare, con scadenze precise e qualche dettaglio utile. Prepara un piano settimanale dei tuoi impegni perché conoscere in anticipo gli obiettivi, aiuta a ridurre lo stress e migliorare la tua concentrazione. Occupati di un’attività alla volta, evitando il multitasking se possibile. Diversi studi dicono, infatti, che dedicarsi a troppe cose tutte insieme, ha effetti negativi sulla produttività e sulla qualità del lavoro svolto. Avere una routine stabile e organizzata riduce le distrazioni e aiuta a produrre meglio.

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4. La Tecnica del Pomodoro

La tecnica del pomodoro è stata inventata negli anni ’80 dall’italiano Francesco Cirillo, ma oggi è usata in tutto il mondo dalle menti più geniali del tech, e non solo.

Questa tecnica è conosciuta come una delle migliori scorciatoie per imparare a gestire in modo efficiente il tempo che hai a disposizione. In pratica, grazie a questo metodo potrai dividere la tua concentrazione, dividendo il tempo in slot da un pomodoro.

Gli step da seguire:

  • Scegli l’attività da svolgere;
  • Imposta sul telefono un timer da 25 minuti, utilizza un sito come questo per gestire il tuo Pomodoro Timer oppure acquista il classico timer digitale a forma di pomodoro, da cui prende il nome questa tecnica;
  • Alla sveglia, fai 5 minuti di pausa poi riprendi a lavorare per un altro slot da 25 minuti;
  • Dopo 4 Pomodori (da 25 minuti ciascuno) fai una pausa più lunga da 15/30 minuti.

Dopo un po’ di allenamento vedrai che riuscirai a sfruttare alla grande quei 25 minuti perché ti sentirai pienamente concentrato e focalizzato sull’obiettivo finale: goderti la tua meritata pausa.

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5. La Legge di Parkinson: tanto tempo a disposizione = tanto tempo da sprecare!

Cyril Northcote Parkinson era un docente e storico navale che nel 1955 pubblicò un articolo sul settimanale The Economist in cui criticava e prendeva in giro le inefficienze e le lungaggini della burocrazia inglese.

Nel 1958 il suo articolo diventò un vero e proprio best seller, intitolato appunto “The Law of Parkinson”: un saggio che ironizzava sulla società inglese, seguendo il detto popolare “L’uomo più occupato è quello che ha tempo da perdere”.

La sua legge conferma quello che tutti, prima o poi, abbiamo testato con mano: quando hai tanto tempo a disposizione, tendi a perdere molto più tempo rispetto a quando ne hai poco. Rimandi di continuo, ti guardi attorno, vai sui social, rifletti, fingi di riflettere, ti fai un caffè e, alla fine, ti riduci a fare tutto all’ultimo.

“Work expands to fill the time available for its completion”.

Quante volte ci è capitato di riuscire a fare in pochissimo tempo un compito che altre volte ce ne aveva preso il doppio? Se ci danno 10 giorni per finire un progetto, tenderemo a farlo in 10 giorni pieni. Seguendo invece la legge di Parkinson dovresti sfidare la tua efficienza e provare a scegliere delle scadenze più ambiziose.

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Leggendo sul sito Treccani: “La legge di Parkinson implica che in un’organizzazione il lavoro è più inefficiente se il tempo disponibile aumenta mentre, in una situazione di scarsità di tempo, la necessità di raggiungere l’obiettivo favorisce l’efficienza.” Insomma, se non hai una scadenza vicina, il tempo tenderà a dilatarsi, il livello di concentrazione sarà ai minimi storici e sarai anche poco produttivo. È il caso di rompere questo circolo vizioso!

Un personaggio che ha preso un po’ troppo alla lettera la teoria di Parkinson è Elon Musk, famoso per porre a sé stesso e ai suoi collaboratori delle scadenze veramente assurde.

In conclusione, ce la possiamo fare?

Non vogliamo che tu impazzisca come i collaboratori di Musk! Il nostro consiglio è quello di prendere coscienza delle tue potenzialità e spingerle un poco più in là, definendo scadenze precise e obiettivi realistici. Lavorare sulla concentrazione e avere più coscienza della tua gestione del tempo riduce lo stress e può regalarti grandi soddisfazioni personali e professionali.

Conosci altre tecniche efficaci per migliorare concentrazione e produttività?

Faccelo sapere, siamo curiosi!

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