L’Osservatorio EPICODE – SWG presenta un nuovo report che analizza in modo dettagliato il mondo delle professioni digitali e scatta un’istantanea delle opportunità di carriera nel settore tech. Vediamo insieme tutti i risultati per capire come superare le sfide del mercato del lavoro ICT.

L’Osservatorio Epicode – SWG presenta oggi un nuovo documento che evidenzia il persistere di un mismatch tra le skill richieste dalle aziende e quelle offerte dal mercato del lavoro, scattando un’importante istantanea delle opportunità di carriera nel settore tech e delle sfide che ci aspettano.
Già prima del Covid, il panorama del mercato ICT in Italia si connotava per la sua frammentarietà, ma la pandemia ha accelerato diversi processi, creando un’improvvisa e impellente necessità di digitalizzazione, anche da parte di piccole e medie imprese locali. Processi digitali e nuove tecnologie si sono dimostrati fondamentali poi anche per efficientare i processi e limitare la crescita dei costi legati a crisi energetica e inflazione.
Come conseguenza, si sono affermate nuove figure professionali, metodologie di lavoro e modelli di business totalmente nuovi, ma le realtà che non riescono a rispondere a questi cambiamenti, purtroppo, sono spesso costrette a chiudere i battenti, morse da una crisi di portata storica.
Chi invece ha avuto il coraggio e la voglia di cambiare la propria mentalità in linea con un’attualità in cui la tecnologia è considerata un’esigenza, ha dimostrato che si può avviare un percorso di transizione al digitale efficace anche in Italia, Paese che non può certamente essere considerato tra quelli più all’avanguardia dal punto di vista della digitalizzazione.
I key takeaways emersi dal nostro report ci hanno permesso di catturare un’istantanea esclusiva sulle sfide e su tutte le oppurtunità di carriera del mercato del lavoro in Italia.
L’Executive Summary
“Digitalizzazione come sinonimo di competitività internazionale: sfide e opportunità del mercato del lavoro ICT”
Dati demografici
Campione: 300 imprese italiane con almeno 10 addetti (PMI e Corporate) attive sul territorio nazionale e dotate di un reparto IT/Sistemi Informatici. Per eleggere separatamente il dato relativo a Piccole Imprese, Medie Imprese e Corporate sono state aggiunte 100 interviste per ciascun segmento. Ove possibile, il dato medio del campione imprese è stato posto a confronto con quello già rilevato da SWG all’interno di un campione di giovani italiani tra 18-30 anni.
L’indagine quantitativa è stata condotta all’interno del Panel SWG con metodo misto CATI (Computer Aided Telephone Interview) e CAWI (Computer Aided Web Interview).

- Le competenze digitali dominano la classifica: al primo posto indiscusso le skills digitali hard, quelle applicate alla tecnologia (32%). In seconda posizione comunicazione e marketing (22%) e al 21% troviamo anche l’ambito manageriale di controllo di gestione, le certificazioni e le attività digitali a supporto del business e del marketing.
- Le aree di expertise e le professioni più promettenti sono legate alla Cybersecurity (57%), al Cloud (42%), all’IoT (36%), al Web Development (35%) e al Machine Learning (34%).



- Il 71% delle organizzazioni si dichiara pronto a investire sull’aggiornamento delle competenze dei propri Web Developer con differenze tra Piccole (49%), Medie (66%) e grandi aziende (93%), attraverso attività di formazione interna (50%) ed esterna (39%).
- Il 28% dei giovani desidera continuare a imparare cose nuove nel corso del tempo. Tre poi gli aspetti più importanti: il legame tra lavoro e passioni individuali (52%), work-life balance (35%) e stabilità economica, collegata al posto fisso (31%).

- Oltre 1 impresa su 2 (54%) dotata di almeno un Web Developer ha sperimentato difficoltà nel reclutamento di coders laureati STEM. Difficoltà che aumentano (86%) tra chi fa del possesso di un titolo di studio un criterio d’assunzione imprescindibile, al punto da non considerare ipotesi alternative.
- Il 71% delle imprese ammette che in Italia non è facile trovare candidati validi per professioni tecnico-scientifiche (Web Developer e altre posizioni). Il possesso di una laurea STEM è, infatti, un criterio ideale ma non vincolante per 2 imprese su 5 (40%). All’interno delle imprese più irremovibili di fronte al requisito della laurea STEM (generalmente le Corporate) si registrano maggiori difficoltà nei processi di assunzione e anche una maggior concentrazione di Web Developer ‘ibridi’ (92%). Un paradosso che rende bene l’immagine del forte scarto tra il profilo tecnico-scientifico ideale e la realtà del mercato del lavoro italiano. Esperienze come quelle delle Coding School, nate proprio per aumentare l’offerta di sviluppatori web, offrendo un’alternativa ai percorsi di istruzione terziaria, risultano non a caso molto apprezzati.

Il mercato del lavoro italiano, nonostante sia ricco di opportunità, si dimostra ancora troppo rigido in termini di “mobilità sociale”, formazione continua e nuove professioni dell’era della trasizione digitale.
Come la ricerca dimostra, la grande difficoltà di reperire figure specializzate in ambito ICT è dovuta a due fattori: accelerazione della digital tranformation e scarsa adattabilità del sistema formativo e culturale. E allora, come affrontare questo gap in costante crescita tra domanda e offerta? Scopri tutti i risultati dell’Osservatorio EPICODE – SWG e i nostri spunti utili per trovare soluzioni a tutti questi problemi nel breve termine, con azioni di lungo periodo.
Scarica qui il report completo “Digitalizzazione come sinonimo di competitività internazionale: sfide e opportunità del mercato del lavoro ICT”!