“Nonna Lucia, la posso chiamare Boomer?” “Dipende cosa vuol dire!”.
Inizia così la prima puntata del podcast “Me Contro Tech”, ufficialmente online su Spotify da oggi. Le cinque puntate sono una produzione originale Hypercast per Epicode condotte da Francesco De Carlo, famoso comico italiano, autore e conduttore di radio e tv.
De Carlo sarà l’Host – il padrone di casa – di ogni puntata in cui saranno messi a confronto un giovane Epicoder e un Boomer a parlare di tecnologia. Sembra l’inizio di una barzelletta e, in effetti, le risate non mancheranno.
“Me Contro Tech” mostra sin dai primi minuti le difficoltà che emergono da questo scontro generazionale tra chi “non sa o forse non vuol capire” – i boomer – e “chi conosce la materia ma non sempre sa come spiegarla alle vecchie generazioni”. I concorrenti di ogni puntata sono invitati da Francesco De Carlo a chiacchierare su social, coding, lavoro, app e molto altro. Ce la faranno i nostri eroi ad accorciare le distanze tra nonne e nipoti, figli e genitori? Il risultato è uno scambio di battute esilarante.
A chi non è mai capitato di dover spiegare alla nonna come mandare un messaggio vocale o il funzionamento di un’app, con scarsi risultati se non in termini di sconforto? Il podcast firmato Epicode gioca proprio su questo conflitto, principalmente tra la generazione dei nostri studenti e i boomer, e sulla distanza tra di loro, in termini di concezione del lavoro e del mondo tech.
Francesco De Carlo, da bravo host, cercherà di ridurre il divario generazionale sul tema della tecnologia, con particolare attenzione alle “nuove” professioni legate al coding: come vive un programmatore? Di cosa si occupa? Che lingua parla? Ma soprattutto: qualcuno ha capito che lavoro fa?
Per il primo podcast italiano del genere scendono in campo nonni e nipoti, genitori e figli, ma anche perfetti sconosciuti anagraficamente distanti tra loro. Da una parte i nostri studenti “smanettoni”, quelli che oggi le aziende si contendono, quelli che fanno fatica a spiegare il proprio lavoro perfino alla loro famiglia. Dall’altra i boomer, che usano male i social network, scrivono ancora a penna e guardano con sospetto anche il proprio smartphone, spostando un solo dito sullo schermo come se stessero parlando agli alieni.
Il podcast punta a svelare, con l’arguta ironia e leggerezza del suo presentatore, un mondo in grande espansione, che rappresenta il segmento più in crescita del mercato del lavoro (in Italia le prime 15 professioni più richieste sono quelle tech), con particolare attenzione alle professioni legate al coding.
Ogni puntata di “Me Contro Tech” dura 15 minuti e sarà una chiacchierata informale, con uno scambio di opinioni e una serrata serie di giochi di parole, durante le quali non mancheranno anche alcune divertenti prove pratiche da superare. Il conduttore De Carlo cercherà di gestire lo scontro – semiserio – come un arbitro imparziale, più o meno. Riuscirà nell’ardua impresa di avvicinare la generazione analogica e quella digitale e scoprire qualcosa in più sul mondo del web-development? Troverete la risposta nei cinque episodi che vi aspettano su Spotify di “Me Contro Tech”!